Sin dall’epoca primitiva, per aiutarsi nella sopravvivenza, l’uomo utilizzava il legno e, consapevole della sua importanza, riservava il dovuto rispetto verso la forma di vita “albero”.
Le piante sono accumulatori di anidride carbonica (CO²). Prelevano il carbonio necessario per la costituzione della fibra dalla riserva globale di anidride carbonica della terra, dove la materia vegetale torna al momento della decomposizione.
Per la sua struttura cellulare il legno è un corpo poroso e possiede quindi qelle ottime qualitá fisiche per l’impiego nel campo edile:
nello stato asciutto ha un peso specifico basso ed un basso coefficiente di conduzione termica (legno di conifera: lambda = 0,14 W/mK), ne conseguono una buona capacitá di isolamento termico e temperature di superficie del legno piacevoli – a un’umiditá del legno inferiore al 20 % tarli non possono sopravvivere
possiede una buona capacitá di accumulatore termico in proporzione al suo basso peso (c =2,4 kJ/kg K), cioè il doppio rispetto ad un materiale minerale (c = 1,0 kJ/kg K), qualitá che solo i materiali vegetali possono vantare
1 cm³ di legno ha una superficie interna della struttura cellulare di 200 m² e grazie a questa enorme dimensione il legno è capace di assorbire grandi quantitá di umiditá e molte sostanze tossiche dell’aria
il legno è impermeabile ai raggi cosmici ed è difficile che si carichi elettrostaticamente se la superficie non è trattata
il legno ha proprietá statiche molto buone: la sua resistenza alla pressione esterna nella direzione delle fibre è alta come nel cemento armato (600kp/cm²), la sua resistenza alla trazione sempre nell’orientamento delle fibre è oltrepassata solo dall’acciaio.
Il legno non è rigido e una parte costruita in legno assume nuovamente la sua forma originale anche in seguito ad un carico molto gravoso
il legno è normalmente infiammabile (classe d’incendio B2); a causa della sua bassa conducibilitá termica e la costituzione di uno strato di carbone vegetale in superficie che agisce quale isolante, il processo dell’incendio si svolge peró lentamente.
Di conseguenza le costruzioni in legno reggono piú a lungo all’azione del fuoco rispetto le costruzioni in metallo che, al raggiungimento della temperatura di fusione, subiscono una distruzione fulminea e senza dare preavvisi
la resistenza alla diffusione del vapore del legno è di µ = 40
il legno ha, a differenza dei materiali di costruzione minerali, la capacitá di assoggettare dinamicamente questo valore µ alle condizioni di umiditá (m variabile di 15 – 40) rendendo possibile un veloce disumidimento
costruzioni in legno non hanno bisogno di tempi di asciugamento, quindi si puó costruire in breve tempo
il legno è in equilibrio chimico con ció che ha intorno, non vieno scomposto chimicamente da pH 2 – 4 (acido) fino a pH 11 (basico) in un ambito di ph molto vasto dando anche qui prova della sua resistenza, dove invece acciaio e cemento vengono subito attaccati
la resistenza del legno è determinata da diversi fattori, dicui il luogo di crescita, il momento dell’abbattimento, la relativa essicatura, il taglio e la costruzione che tiene conto del materiale
il legno è uno dei pochi materiali da costruzione che si rigenera nel corso di una vita umana. Attraverso la sua crescita il clima migliora: diminuzione di sostanze tossiche, assorbimento di anidride carbonica, aumento dell’umiditá dell’aria e filtrazione dell’aria
l’uso del legno per l’edilizia non vuol dire danneggiare i boschi anzi, il bosco per essere sano, va liberato da alberi vecchi e ripiantato per poter rigenerirsi.
Il problema dei nostri boschi infatti è il non prelevare del legno. Il consumo abusivo vale per le foreste tropicali dove purtroppo la natura è vittima dell’uomo. Quindi sconsigliamo di usare legni di provenienza esotica e proponiamo l’utilizzo dei legni delle nostre zone
il legno non comporta rischi nelle fasi di lavorazione, è a basso consumo di energia, esente da emissioni nocive, riutilizzabile e dopo essere stato utilizzato per lungo tempo, riconducibile senza problemi al ciclo naturale
il legno è un materiale versatile che potrebbe – con poche eccezioni – sostituire tutti gli altri materiali nell’edilizia
meglio non utilizzare legno tropicale per evitarne lo sfruttamento abusivo; il legno proveniente dall’ovest puó essere contaminato da sostanze radioattive
quasi l’intero albero è costituito da fibre che crescono lentamente assorbendo luce, aria e sole. Questa energia guadagnata dalla fotosintesi svolge su di noi un’azione benefica e rafforzante
bruciando il legno si ottiene una cenere costituita da meno di un decimo degli elementi, che l’albero ha prelevato dalla terra.